"E' stato per lei che sono entrata nell'associazione. Andavamo a scuola insieme, dall'asilo alle superiori siamo sempre state amiche, davvero come sorelle. Eravamo tutt'e due dell'80 ma lei di molti mesi più grande di me, sarà per questo che la vedevo come un esempio. Di noi due era lei quella trascinante, quella dal carattere più forte. Nell'adolescenza capita a tutti di essere un po' ribelli, ma lei aveva dentro un istinto particolare che voleva emergere, un animo artistico che nessuna educazione era riuscita a distruggere del tutto. A 17 anni eravamo piene di casini nella testa, come tutti, solo che io non trovavo altro modo di sfogarmi che facendo sport e sfiancandomi dalla fatica, mentre a lei venivano fuori delle poesie".

Già, le poesie… fino a ieri non ne sapevi niente, ora anche tu hai intravisto la possibilità di scrivere e spiegare le cose in modo inconsueto, ma sorprendentemente centrato.

"Siria mi faceva leggere le cose che 'le uscivano dalla testa' – così diceva lei – e in un primo momento si era sentita un po' pazza. Si fidava solo di me, non voleva che nessun altro le scoprisse. A me non sembrava per nulla pazza, anzi l'ammiravo: commentavamo insieme le immagini che emergevano dalle sue parole, le sensazioni che ci trasmettevano… A volte mi diceva che queste parole le arrivavano dopo un sogno, solo così riusciva a esprimere le sue emozioni". Linda si ferma un attimo, presa da un momento di commozione: ha le lacrime agli occhi.
Tu ormai hai capito che dev'essere successo qualcosa di brutto alla sua amica; vorresti consolarla del suo dolore, ti sembra giusto chiederle: "Queste poesie le hai conservate?" mentre le passi un braccio intorno alle spalle per accogliere la sua sofferenza. Linda si lascia abbracciare e si appoggia al tuo petto, riprendendo a parlare. "Nella mia mente sì, ma nella realtà no, non ho potuto farlo. Sembra buffo, eh? Io, la Custode, non ho salvato l'opera d'arte a me più cara. Ma forse è proprio per questo che ho assunto questo ruolo. Non ho salvato le sue poesie, allora cerco di salvare tutto il resto". Forse è esattamente questo il momento in cui, poi, penserai: mi sono innamorato di lei.
C'è sempre un momento che fa la differenza. Ora non lo sai ancora, sei qui accanto a lei e partecipi delle sue emozioni, rimanendo in silenzio anche se vorresti farle altre domande. Le lasci il tempo di riprendere il filo della storia.

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