>DOCUMENTI:_

  Atto di vendita e investitura del feudo di Moretta
 
Riportato e tradotto da Tiziano Vindemmio in "Moretta tra cronaca e storia"
     
   
     

L'anno del Signore nostro Gesù Cristo 1362, il giorno 17 d'agosto, corrente la quindicesima indizione, nel castello di Chambery e nell'antica casa dove soggiorna il principe Giacomo d'Acaia.
Alla presenza del signor Guglielmo di Grandissone, milite; del signore di Santa Croce e del signor Surleone di Mezza Barba, entrambi giurisperiti e cittadini di Pavia; di Martino Cagna d'Agladio dei conti di San Martino della diocesi d'Ivrea, testimoni rogati.
Con il presente atto pubblico l'illustre e magnifico signore Giacomo di Savoia, principe d'Acaia investe Agassino Solaro (e suo figlio Giovanni), i fratelli Bonifacio e Stefano, detto Borgognone, nipoti di Agassino, tutti di Asti e amici fedeli del principe che per la loro fedeltà ed i loro servigi sono investiti, per se e loro eredi, col consenso del magnifico e potente signore Amedeo conte di Savoia, in feudo antico, gentile, nobile e paterno in modo solenne, del luogo, castello, territorio e villaggio di Moretta, nella diocesi di Torino, cone mero e misto imperio, giurisdizione e con facoltà di esigere ogni pedaggio, gabella, taglia, censo, fitto, reddito, frutto, omaggio, fedeltà, roida, servitù, angaria, introito, diritto d'acqua, ripaggio, diritto, pesca, eccetera, come segue: cioè un terzo ad Agassino e suoi eredi; un altro terzo a Bonifacio e Stefano ed il rimanente terzo in comunione indivisa fra tutti e tre i beneficiari.
I Solaro dichiarano di ricevere ogni diritto dal principe e di non cedere mai, tacitamente o in modo espresso, i suddetti castello e luogo di Moretta ed ogni diritto connesso o pertinenza di natura feudale, promettendo di difendere e mantenere questi beni contro chiunque, sia persona che Comune o Università di persone e versando la somma di 21.000 fiorini d'oro al suddetto principe d'Acaia.
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