1643 - MAURIZIO, IL "SOLE CHE NASCE"  

DOCUMENTI:
Lettere del Mons. Maurizio
Solaro a Madama Reale

(SOLARO DI MORETTA)
 
 
L'arrivo a Mondovì
  Arcidiacono di Vercelli e vicario episcopale del Duomo di Alba, Maurizio Solaro di Moretta nel 1643 giunse a Mondovì come nuovo vescovo della città. Fu accolto come il "sole che nasce" dall'arciprete della cattedrale, Luigi Francesco Morozzo, che gli dedicò un panegirico giocando sull'assonanza tra nomi, astri e città:
"…ch'Alba fù veramente foriera à noi della ventura luce: ma non vide per se nato quel Sole, ch'ha fatta là d'oro la già Argentata Cima del nostro Monte".
E davvero nel Monsignor Solaro si riponevano tutte le speranze, perché la situazione della città era insostenibilmente drammatica.

  Veduta di Mondovì
 
Una città degradata
  Odi secolari tra fazioni e povertà dilagante avevano portato la cittadinanza allo stremo e ad atti di violenza inaudita: continue uccisioni, stupri e saccheggi, senza riguardo neanche per le chiese; episodi di estorsione e di suicidi per disperazione.
Gravi difficoltà economiche gravavano anche sulla chiesa a Maurizio affidata: egli, già preoccupato per il clima circostante, fu costretto a rimandare a casa i chierici non potendoli più mantenere.
In tutto questo l'autorità di governo della città dava l'impressione di essere impotente, se non addirittura collusa con il sistema di faide. (v. DOCUMENTI)
 
 
L'immunità fiscale
della Chiesa
  C'era anche un altro motivo di tensione in città: la questione dell'immunità ecclesiastica dalle tasse, che aveva portato all'accumulo di ingenti patrimoni in mano a religiosi, e che ora pesava più che mai sullo spirito dei monregalesi.
Mons. Maurizio si impegnò anche in questo senso, denunciando gli abusi commessi dal clero (chiamandole esplicitamente "frodi") e propugnando un cambiamento di rotta. Secondo il suo pensiero, la Chiesa aveva diritto all'immunità fiscale solo per i beni inerenti al servizio religioso o pio, non per quelli di altra natura. Una concezione molto moderna e "scomoda", tanto che suscitò rivolte interne alla sua stessa chiesa.

  Il duomo di Mondovì
 
La conclusione del mandato
  Monsignor Maurizio Solaro resse la carica di vescovo di Mondovì per 13 anni, fino al 1655. Condusse il suo periodo di episcopato con saggezza e buon senso, spendendosi al meglio delle sue possibilità per guidare le anime lui affidate e tentare di sedare i conflitti che lo circondavano.
L'impresa però era scoraggiante e lo portò allo stremo delle forze, tanto che dopo tre anni dichiarava di volersi spostare a Moretta per poter gestire con più calma il suo mandato.
   
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