1690 - ANTONIO BONIFACIO E I DRAGONI DI PIEMONTE | ||||||
(SOLARO DI MACELLO)
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Il
contesto storico
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Antonio
Bonifacio Solaro di Macello, nato intorno alla metà del '600 e fin
da giovane dedicatosi alla carriera militare, è ricordato come il
fondatore dei Dragoni Gialli di Piemonte: il primo nucleo di cavalleria
che, cambiando nome nei secoli, divenne l'attuale "Nizza Cavalleria"
di stanza a Pinerolo. La "levata" dei Dragoni si colloca nel contesto della Guerra della Grande Alleanza, detta anche della "Lega d'Augusta", in cui si unirono a difesa dall'espansionismo della Francia numerosi Stati tra cui quello sabaudo). La figura più nota al comando delle truppe francesi fu il maresciallo Catinat (v. anche il suo ruolo nell'assalto a Casalgrasso). |
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La
nascita dei Dragoni
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Nel
giugno 1690 Antonio Bonifacio presentò al Duca Vittorio Amedeo II
di Savoia una proposta ben articolata e dettagliata di organizzazione di
un proprio Reggimento di Dragoni, ispirato a quelli già esistenti
altrove (v. DOCUMENTI).
Per "Dragoni" si intendeva un tipo di milizia a cavallo che, per
tipologia di armi e taglia di animali, si colloca a metà tra cavalleria
leggera e pesante. Il nome era stato coniato dai francesi, e stava ad indicare
forse la testa di drago che ornava l'impugnatura delle pistole in dotazione
(o forse era un modo per incutere paura). Il Duca di Savoia accettò
immediatamente la proposta, comprendendo la necessità di impegnare
migliori forze contro le incalzanti truppe francesi del Catinat. |
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Tra
Avigliana e Macello
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L'anno
successivo il Conte Solaro, alla testa dei suoi Dragoni, oppose valorosa
difesa al castello di Avigliana, di cui era governatore: la piazzaforte
subì l'attacco incrociato delle truppe di Catinat e di Fouquières,
ma resistette e non fu conquistata. Purtroppo alcuni mesi più tardi una nuova battaglia vide i francesi vincitori e la ritirata dei Dragoni a Torino. Nel frattempo i francesi avevano occupato Macello, installando proprio nel castello dei Solaro una guarnigione; il paese e i dintorni divennero terreno di scontri, riferiti da Antonio Bonifacio stesso dopo il suo ritorno in zona. |
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L'epilogo
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Giunti
al 1693, le truppe di Catinat dilagavano ormai nella pianura piemontese.
Il 4 ottobre scoppiò la battaglia della Marsaglia: qui Antonio Bonifacio, al comando dell'intera cavalleria sabauda (Dragoni Gialli e Rossi), si fece nuovamente valere, ma lo scontro si concluse comunque con la sconfitta dei Piemontesi. Stanco e probabilmente malato, il Conte morì alla fine di quell'anno in Torino, lasciando dopo di sé cinque figli più un sesto, il "suo" reggimento di Dragoni. |
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Vai al castello di Macello | ||||||